Associazione Vittime del Monossido di Carbonio

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Chi Antonio Lostia? Per molti è un semplice numero, una statistica, un trafiletto del giornale del 26 novembre 2005. Per la famiglia e chi lo conosceva è, invece, la brillante vittima di un killer sottovalutato, un futuro spezzato forse a causa di una leggerezza da parte di chi dovrebbe avere in mente la sicurezza innanzi tutto.

Ci scrive Luisa Lostia, sorella dello scomparso, presidentessa della Associazione Antonio Lostia per le Vittime da monossido di carbonio.

Spinta dalle ultimee tragedie ormai già dimenticate (è molto più importante sapere se il presidente francese si sposa o meno con una nota fotomodella franco-italiana) sulle vittime del monossido di carbonio di due incidenti (uno a Milano e uno a Napoli), si pone  all'attenzione di tutti un'iniziativa lodevole, che non deve assolutamente passare inosservata.

Sappiate solo che un brillante giovane di 28 anni con uno splendido avvenire è morto a causa delle esalazioni del monossido di carbonio provenienti da una caldaia a camera aperta funzionante ma installata in luogo non idoneo (con a fianco un caminetto).

Quanti "professionisti" non controllano l'idoneità effettiva del locale caldaia o ne sottovalutano l'importanza? Il caminetto in locale comunicante o stesso locale di installazione di una caldaia a tiraggio naturale deve essere adeguatamente ventilato: tramite prove di tiraggio e ventilazione bisogna calcolare un'apertura tale da consentire il funzionamento sia del caminetto sia della caldaia senza che quest'ultima abbia un ritorno dei fumi in ambiente o che la sua combustione possa risentirne.

Possiamo affermare, per esperienza, che in questi casi è molto meglio dismettere il caminetto (murandone la canna fumaria) o cambiare la caldaia con una a camera stagna in quanto le aperture adeguate (che devono rimanere sempre aperte) risultano essere troppo grandi.

Ci auguriamo che associazioni come la AALVMC possano contribuire ad aumentare la consapevolezza che gli apparecchi a combustione, indipendentemente dal combustibile, vanno controllati da veri professionisti: se il professionista rileva una non idoneità di installazione non è pignoleria, è per garantire la vostra sicurezza innanzitutto.

A chi è inquilino, inoltre, diciamo che se il professionista indica delle anomalie da Prescrizione nell'allegato G dovete far valere il vostro diritto a far mettere a norma l'impianto al proprietario. Il proprietario non può tergiversare o esimersi dalla "messa a norma" ed ha tempo dai 30 ai 60 giorni dalla notifica da parte del professionista per procedere agli adeguamenti segnalati. Si ricorda inoltre che in caso di Prescrizione (quindi una anomalia pericolosa non eliminabile nell'immediato da parte del tecnico manutentore) la caldaia deve rimanere spenta.

Sperando che persone come Luisa possano godere di un sempre maggior ascolto, vi invitiamo a visitare a fondo il sito di AALVMC perché contiene informazioni utili a prevenire che certe tragedie possano ripetersi. Ricordiamo che il personale dell'Associazione Antonio Lostia per le Vittime del Monossido di Carbonio è a totale supporto di chi ha subito una perdita a causa di questo terribile veleno: non vi dovete sentire soli perché queste persone possono esservi di concreto aiuto per superare la tragedia.

Ci scrive Luisa Lostia, sorella dello scomparso, presidentessa dell'Associazione Antonio Lostia per le Vittime da monossido di carbonio. Spinta dal nostro ultimo articolo dove sottolineavamo una tragedia ormai già dimenticata (è molto più importante sapere se il presidente francese si sposa o meno con una nota fotomodella franco-italiana) sulle vittime del monossido di carbonio di due incidenti (uno a Milano e uno a Napoli), ci ha contattato per portare all'attenzione di tutti un'iniziativa lodevole, che non deve assolutamente passare inosservata.

Non voglio raccontare per filo e per segno la vicenda che troverete spiegata con parole più degne direttamente nel sito dell'associazione, sappiate solo che un brillante giovane di 28 anni con uno splendido avvenire è morto a causa delle esalazioni del monossido di carbonio provenienti da una caldaia a camera aperta funzionante ma installata in luogo non idoneo (con a fianco un caminetto).

Quanti "professionisti" non controllano l'idoneità effettiva del locale caldaia o ne sottovalutano l'importanza? Il caminetto in locale comunicante o stesso locale di installazione di una caldaia a tiraggio naturale deve essere adeguatamente ventilato: tramite prove di tiraggio e ventilazione bisogna calcolare un'apertura tale da consentire il funzionamento sia del caminetto sia della caldaia senza che quest'ultima abbia un ritorno dei fumi in ambiente o che la sua combustione possa risentirne.

Possiamo affermare, per esperienza, che in questi casi è molto meglio dismettere il caminetto (murandone la canna fumaria) o cambiare la caldaia con una a camera stagna in quanto le aperture adeguate (che devono rimanere sempre aperte) risultano essere troppo grandi.

Ci auguriamo che associazioni come la AALVMC possano contribuire ad aumentare la consapevolezza che gli apparecchi a combustione, indipendentemente dal combustibile, vanno controllati da veri professionisti: se il professionista rileva una non idoneità di installazione non è pignoleria, è per garantire la vostra sicurezza innanzitutto.

A chi è inquilino, inoltre, diciamo che se il professionista indica delle anomalie da Prescrizione nell'allegato G dovete far valere il vostro diritto a far mettere a norma l'impianto al proprietario. Il proprietario non può tergiversare o esimersi dalla "messa a norma" ed ha tempo dai 30 ai 60 giorni dalla notifica da parte del professionista per procedere agli adeguamenti segnalati. Ricordo inoltre che in caso di Prescrizione (quindi una anomalia pericolosa non eliminabile nell'immediato da parte del tecnico manutentore) la caldaia deve rimanere spenta.

Sperando che persone come Luisa possano godere di un sempre maggior ascolto, vi invitiamo a visitare a fondo il sito di AALVMC perché contiene informazioni utili a prevenire che certe tragedie possano ripetersi. Ricordiamo che il personale dell'Associazione Antonio Lostia per le Vittime del Monossido di Carbonio è a totale supporto di chi ha subito una perdita a causa di questo terribile veleno: non vi dovete sentire soli perché queste persone possono esservi di concreto aiuto per superare la tragedia.